Premessa
Preordinazione e non premeditazione, con questa strategia difensiva la difesa di Filippo Turetta proverà nel processo ad evitare l’ergastolo.
L’ art. 577, comma 1, n. 3, del codice penale prevede espressamente il massimo della pena nel caso in cui l'omicidio volontario sia commesso con premeditazione, ma non se c'è invece solo "preordinazione". Una distinzione fondamentale evidenziata dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 37825 del 2022.
Cos’è la preordinazione
Secondo la Cassazione, in tema di omicidio, la mera preordinazione del delitto – intesa come apprestamento dei mezzi minimi necessari all’esecuzione, nella fase a quest’ultima immediatamente precedente – «non è sufficiente a integrare l’aggravante della premeditazione, che postula invece il radicamento e la persistenza costante, per un apprezzabile lasso di tempo, nella psiche del reo del proposito omicida, del quale sono sintomi il previo studio delle occasioni e dell’opportunità per l’attuazione, un’adeguata organizzazione di mezzi e la predisposizione delle modalità esecutive».
La preordinazione di un delitto, quindi, deve essere considerata la preparazione dei mezzi minimi necessari all'esecuzione dello stesso. Preparazione dei mezzi minimi necessari che deve avvenire nella fase immediatamente precedente alla realizzazione del crimine.
Qual è la differenza tra premeditazione e preordinazione
Radicamento e la persistenza costante, per un apprezzabile lasso di tempo, nella psiche del reo del proposito omicida. È questo uno degli elementi che deve ricorrere per la premeditazione. Ne consegue che l’intervallo di una notte tra la preparazione e l’esecuzione non è “sicuro indice rivelatore della premeditazione”, potendosi trattare di mera preordinanzione.
Gli elementi della premeditazione
Per la premeditazione ci devono essere diverse circostanze ricorrenti. In primis, lo studio delle occasioni e dell’opportunità per l’attuazione. Poi un’adeguata organizzazione di mezzi. Infine la predisposizione delle modalità esecutive. Sempre rispetto all’omicidio di Giulia Cecchettin, sappiamo come Turetta avesse compiuto diverse ricerche rispetto al luogo dov’è stata ritrovata la vittima. E anche relative alla preparazione dell’omicidio. Sono indizi, tuttavia, che dovranno valutare nel processo i Giudici unitamente ad altri elementi quali: l’aver acquistato del nastro adesivo e l’aver portato con sé un coltello prima di incontrare Giulia.
Avv. Gianluca Sperandeo